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Pasta cu li scarciofeni de Montelupo’

16 Mag

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Allora lo scarciofeno lo conosciamo tutti. Alcuni lo chiamano carciofo, per fa’ vvedé che sanno il taliano…
“Scusa, ma ‘ssa (questa) pasta com’è?”.
Com’è. Eeee, com’è, cuscì cuscì (non proprio il massimo), è un po’ amara, salata…puzza pure un pochetto….
Com’è?!?! Che dici, come sarà?!?! È buona! Non è che te posto una ricetta cattiva, quindi che domande me fai?! Poi se tu nun sei bravo a coce (cuocere), allora “è diferente”, come dice nonna!
Lo scarciofeno piace a tutti. “Non è vero!”, vabbé trovamelo tu un pazzo a cui non piace…
Una voce acidina e appuntita si alza dal coro: “a me i scarciofeni non mi piace”. È il mozzo da cucina a parlare. Proprio lei, il mozzo: tu quoque Mozzus convivente more uxorio mia!!!
Da quando ho saputo che il mozzo detesta lo scarciofeno ho iniziato ad avere dubbi su di lei… E se un giorno uscisse fuori che detesta l’agnello?!?! Chi vive con me?! Il nemico dorme nel mio letto!

Tornando a lo scarciofeno: Montelupone, ridente paesino dell’entroterra, produce ottimi carciofi. A Montelupone si tiene ogni anno (a maggio) una famosa sagra: la sagra degli scarciofeni. A Montelupone i scarciofeni so’ proprio buoni.
Ora, chi ama lo scarciofeno lo sa: esso è un tipo difficile. Ci bevi il vino? Spesso l’abbinamento stride. Lo accosti ad altre pietanze? Ci fa a cazzotti. Te lo magni da per esso (da solo) a ‘nzalata (come insalata)? Bravo, però non sei una mucca e lo dovresti cuocere oppure abbinare a qualcosa di sfiziosso!
Che ce dice col carciofo? Roma docet. Roma imperat. Roma rules!
Carciofo+menta+alicia+parmigiano/pecorino=ce dice.
Non è che per forza devi mette tutto insieme, però questi ingredienti tra loro vanno d’accordo che è un amore.

Ingredienti:
2 etti di pasta che ti piace, 2 foglioline di menta piperita, 3 scarciofeni (de Montelupò!), pecorindo romano q.b., un filo d’olio e sale.

Preparazio’:
Lustra i scarciofeni…lustra…’rcapa i scarciofeni, ossia leva le foglie esterne e le punte piccose. Tieni da parte le foglie scartate. Pulisci i gambi (decorticatio). Se il carciofo è particolarmente tenero fallo a fettine sottili altrimenti dagli una sbollentata nell’acqua di cottura della pasta (5 minuti basteranno).
Metti le fettine di carciofo (anche i pezzi di gambi se teneri, sennò pre-bollisci!) in una pentola bassa e fallo leggermente arrostire. Poi aggiungi un filo d’olio e poco dopo dell’acqua (1/3 di bicchiere) e fallo cuocere per circa 10 minuti (anche meno se ti piace sentire lo scricchiolio delle foglie). Incoperchia!
Getta le foglie di scarto del carciofo nell’acqua della pasta che bolle e toglile una volta che avranno rilasciato tutto il loro profumo e colore.
Cuoci la pasta e scolala un paio di minuti prima della cottura. Termina la cottura rigirando la pasta nella pentola con un po’ d’acqua di cottura.
Leva dalla fiamma e fa raffreddare leggermente. Aggiungi alla pasta il pecorindo romano e rigira il tutto fino ad ottenere una cremina. Aggiungi le foglie di menta tagliate a piccoli quadretti. Rigira. Aggiungi infine i scarciofeni.
The ende!!!

Buon appetito

Marco

PS io adoro i carciofi. Mi piacciono crudi, cotti, mezzi cotti mezzi no, fritti, bbrusciati, insomma sono fantastici. Il primo abbinamento che mi ha folgorato ha come protagonista lo scarciofeno: acqua fredda e carciofo sono incredibili insieme. Voi direte che è una stupidata. Ao, c’aveo 10/12 anni! È stata la prima volta che mi sono accorto che un abbinamento corretto esalta il sapore e lo porta verso nuovi profumi. Provateci e vedrete. Un carciofo fresco cotto in pentola con aglio e prezzemolo e un bel bicchiere di acqua ghiacciata e liscia (acqua naturale): il massimo… Però se ci volete mettere un vinello… Provate il verdicchio!
PS2: la foto de lo scarciofeno de Montelupo’ l’ho presa dal sito di “Marche Tourism Network”. Grassie!