Tiè! Ciapa chi (acchiappa qua)! Guarda che bello sfilatino me so’ fatto a casa!!!
Vuoi sape’ come? Leggi qui sotta (sotto):
Ingredienti:
Farina durissima (w 350) 1 pacco (…dispacco!), lievito di mirra (visto che oggi è il 6 gennaio), acqua, olio stravergine de jia ( extra-vergine di oliva), tembu (tempo).
Per la biga:
Pija ‘na sgroèlla (prendi un piccolo contenitore). Smeshteca (mescola) 150 grammi di farina con 70/80 grammi di acqua in cui avete già sciolto 1 grammo di lievito di birra (“avevi detto mirra, no birra”; era una battuta… A proposito di birra bevine de meno, così te svegli!). Una volta che avrete miscelato bene gli ingredienti, fatene una palletta e mettete il tutto nella “sgroella”, avendo cura di coprire il contenitore con una pellicola trasparente e, magari, un panno. Tenete il composto in lievitazione per almeno 15/20 ore. “Perché?”, perché ello prenderà una puzzetta che darà gusto e profumo al vostro pane.
Per il pane:
Miscelate 350 grammi di farina con 250 grammi di acqua in cui avrete già disciolto 2 grammi di lievito. Lasciate lievitare l’impasto per circa 6/8 ore, poi versatelo sul tavolo da lavoro e dategli due piegature. (Parentesi: date all’impasto una forma più o meno quadrata, richiudetelo a portafoglio, ossia fate finta di suddividerlo in tre parti e sovrapponete il lembo di sinistra su quello centrale e il lembo di destra sui due già sovrapposti, ossia fate ‘na specie di fisarmonica, ossia il gioco delle tre carte al contrario, ossia…ao, è difficile da descrivere queste operazioni! Poi piegatelo a metà per la lunghezza e rigiratelo). Poggiate l’impasto sul contenitore con cui lo infornerete, sagomatelo e praticate tre/quattro tagli con una lametta da barba usata (usata è un ischerzum barzellettis!), copritelo e lasciatelo lievitare per altre due ore. Una volta lievitato l’impasto attivate il vostro forno alla modalità “centrale termo-elettrica” (vale a dire 240 gradi anche anche), se vi va cospargetelo di olio con un pennello, così l’esterno sarà croccante e lucido e cuocete per 45/60 minuti circa. Abbassate la temperatura a 180 gradi dopo i primi 20/30 minuti, ossia dopo che si sarà formata una bella crosta dorata. Magnatelo!
Malco
p.s. Il rischio è che il vostro pane sia bello, ma troppo umido, perché l’impasto contiene molta acqua e la farina dura ne assorbe tanta. Allora il consiglio è di trovare il giusto tempo di cottura in modo che l’acqua in eccesso abbandoni la mollica interna e il vostro pane abbia una bella crosta esterna e una mollica morbida e in larte asciutta all’interno. Dipende dal tipi di forno che avete. Serve provare più volte la cottura per capire quale sia la soluzione migliore!
Guarda che mujica (mollica)…
Questo si che significare mangiare il pane. Ti sei fatto un ottimo panino .
😉 grazie Marcello! Con un po’ di pazienza anche in casa si ottengono ottimi risultati. E poi questo tipo di pane è molto buono (forse più buono) anche dopo un paio di giorni dalla cottura. Grazie per il commento!